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Vacaze da morti vivente, stress a pagamento

Che cazzo vi serve per rilassarvi davvero? Ve lo dico io, senza infiocchettare la pillola: vi serve distruggere l’idea stessa di vacanza. Vi serve spegnere per sempre quella voce nella testa che sussurra “te lo meriti”, quando in realtà vi state solo inginocchiando per succhiare il cazzo dell’economia, con la sabbia tra i denti e il broncio da bambini viziati.

Guardateli. Guardatevi. Zombie fotocopiati in camicia sudata, trolley al guinzaglio come cani stanchi. Fate la fila per il gate come se vi aspettasse la salvezza, invece vi aspetta solo un’altra gabbia con vista mare. Un resort, un “pacchetto all inclusive”, una finta felicità sigillata sotto pellicola trasparente e venduta a rate, come l’ennesimo vibratore per anime spente.

Rigenerati

Dice il cartellone con il pupazzo sorridente sulla sdraio. Rigenerati un cazzo. Siete carne morta che cammina, sognando il mojito come fosse un’illuminazione spirituale. Ma non c’è nirvana nel gin tonic da 12 euro mentre rispondi alla mail “solo un attimo eh, sono in ferie ma ci tenevo”. Ci tenevi? A cosa? A dimostrare che sei ancora produttivo anche mentre fingi di rilassarti? A farti una foto con gli occhiali da sole mentre la tua anima si impicca con il filo del caricabatterie?

Scappa dal relax che ti vendono. Tromba la vita, non il tempo libero.
Meglio povero e vivo che ricco e morto dentro.

Il vostro erotismo è morto in ufficio. L’avete sepolto sotto le riunioni su Zoom, tra un foglio Excel e un sorriso forzato al collega che vi odia. Ora ve lo vendono nei centri benessere: un massaggio tiepido da una ragazza che pensa ai debiti mentre vi sfiora, e voi vi eccitate come scimmie davanti a un video in 4K. La vostra libidine è uno sbadiglio travestito da piacere.

Perché non c’è niente di più tragico dell’uomo moderno in vacanza.
Siete il fallimento erotico dell’umanità. Avete corpo, sudore, lingua e pelle… e li usate per premere “prenota adesso”.

Io me ne sto sei mesi a Tenerife. Sì, lo ripeto. Perché non è una vanteria, è un’accusa. È la prova che si può vivere — e non solo sopravvivere a colpi di ferie centellinate come metadone per dipendenti emotivamente castrati. Vivo. Dormo nudo, sudo nudo, scrivo nudo. Trombo col mare che ulula fuori dalla finestra e bevo rum all’alba. Ogni giorno è una bestemmia contro il calendario aziendale. Ogni pomeriggio è un dito medio al mondo dei KPI e dei bonus a fine anno.

E voi?
Voi fate il countdown per agosto come i condannati a morte che aspettano la sigaretta prima del colpo in testa. Vi danno dieci giorni — DIECI! — per “rigenerarvi” da un anno di umiliazioni e risposte automatiche. E voi ringraziate pure. Con l’asciugamano sulle spalle e il culo spellato, tornate a casa con due souvenir e l’ansia già in gola. Non avete vissuto. Avete solo fatto pausa. Siete stati messi in stand-by, come un vibratore scarico.

Non è libertà se hai il volo di ritorno. Non è evasione se hai il Wi-Fi. Non è erotismo se ti devi prenotare anche la jacuzzi. Il vero piacere è senza orari, senza notifiche, senza agenda. Il vero piacere è anarchia pura, è alzarsi quando il corpo lo vuole, non quando il capo lo esige. È scopare sotto una doccia fredda con una sconosciuta che ride ancora, non con tua moglie stanca nel weekend “di coppia” in montagna.

Sapete cosa vi serve per una vera vacanza?
Serve distruggere tutto. Serve urlare. Serve andarsene e non tornare. Serve licenziarsi con un rutto e sputare nel cappuccino del manager. Serve vivere di meno ma più forte. Serve mollare tutto e imparare a essere poveri ma vivi.

Serve il coraggio di fallire nel modo più bello: quello che ti fa svegliare sudato sotto un cielo che non conosci, con la pelle bruciata dal sole e la testa ubriaca di vento. Serve mandare affanculo ogni “copertura assicurativa”, ogni “check-in online”, ogni cazzo di “esperienza premium”.

Serve tornare a essere umani. Animali. Selvaggi. Erotici. Liberi.
Serve smettere di fare file per farsi succhiare l’anima da un villaggio vacanze con gli animatori che cantano “Volare”.

Siete già morti se aspettate agosto per sentirvi vivi.
Siete già morti se servono i giorni rossi sul calendario per respirare.
Siete già morti se avete bisogno del permesso per vivere.

Ma se vi basta una finta spa, una finta spiaggia e una finta scopata con vostra moglie nel letto king size del resort, allora fate pure.

Rigeneratevi.
Io vi guardo da lontano.
Col cazzo duro e il cuore in fiamme..

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