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Seduta sul ciglio della strada, col cuore disegnato sul petto e lo sguardo da anima svenduta

L’Italia è una vecchia prostituta che si trucca da Madonna

l’Italia sorride stanca a chiunque passi. Non perché ci creda, ma perché deve. Perché il trucco deve tenere, la Madonna deve sembrare immacolata, anche se sotto la tunica sacra puzza di compromessi, clientele e carcasse di ideali.

“Disponibile per eventi patriottici”, dice il cartello. Ma lo sa anche lei che nessuno paga per la verità. La verità non fa folklore. La verità non sfila alle parate. La verità non canta l’inno con la mano sul cuore: urla, vomita, graffia.

L’Italia si mette in vetrina ogni 25 aprile, ogni 2 giugno, ogni minuto in cui c’è da sventolare una bandiera per coprire la merda sotto. Ma poi si fa mettere in ginocchio da chiunque abbia soldi, potere, o un partito in mano. Si vende a destra, si vende a sinistra, si vende al miglior offerente e poi si sciacqua la bocca con “i valori”.

È una nazione vecchia, stanca, usata. Non perché ha storia: perché ha smesso di farne. Si accontenta di celebrarsi come un cadavere profumato. Come una madonna di cartapesta, messa lì per far piangere i fedeli mentre i ladri svuotano le casse dietro l’altare.

La chiamano “madre patria”, ma ha figli che affama. La chiamano “sacra”, ma non sa più distinguere tra giustizia e propaganda. Tra dolore vero e palchi elettorali. Tra dignità e teatrino.

E noi? Noi chini, col cappello in mano, a chiedere ancora una benedizione da una santa finta, una regina decaduta che vive del ricordo di quando era bella. Ma ora è solo una vecchia prostituta che si trucca da madonna. E nessuno ha più il coraggio di dirglielo in faccia.

– Carta Straccia

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