
Ogni mattina si ripete lo stesso rito. Accendere la macchina. Aspettare chi dovrebbe salire. Fare il proprio dovere anche quando gli altri scelgono l’ambiguità, il silenzio, l’opacità.
A volte non c’è gratitudine. A volte non c’è nemmeno giustizia. Ma non siamo venuti qui per essere ringraziati. Siamo venuti qui per non perdere la nostra direzione. Anche quando nessuno la vede.
La verità è che le chiavi le tengo io. E non parlo solo delle chiavi di un furgone. Parlo della lucidità. Dell’unico vero potere che resta a chi ha deciso di non farsi trascinare nella menzogna degli altri.
Forse non cambierà nulla. Forse continuerà a godere dei suoi privilegi. Forse lui e l’altro non vedranno mai davvero. Ma io posso ancora vedermi. E questo mi basta per reggere oggi.