Non avete mai capito un cazzo. Guardatevi allo specchio. Guardatelo bene quel faccione stanco, quella rassegnazione da discount, quell’alibi incrostato nei denti: “Eh, tanto non cambia nulla.”
Non avete mai capito un cazzo. Mai.
Non nel ’94 quando vi vendevano il sogno col sorriso da imbonitore e la tv in mano. Non nel 2006 quando vi hanno detto “più Europa” e vi siete trovati con più precarietà e meno dignità. Non nel 2011 quando vi siete alzati, vi siete indignati, avete vinto un referendum sull’acqua e poi vi siete seduti — e zitti — a guardare i governi fottersene.
E adesso, nel 2025, cinque referendum, affluenza al 30%. La scusa? “Tanto non serve a niente.” Ma non è che siete disillusi. Siete scemi.
Perché se domani arriva uno che vi promette il bonus per il cane e la birra gratis a Ferragosto, vi rimettete in fila col sorriso.
La verità è una: non sapete neanche per cosa cazzo si vota. Non lo sapete. Non volete saperlo. Preferite l’ignoranza comoda alla responsabilità faticosa.
E allora sì, siete stati presi per il culo. Ma il punto è che vi piace.
Quando vi dicono “non andate al referendum, tanto non vale”, voi ci credete. Ma se vi chiamano a votare l’ennesimo pagliaccio vestito da salvatore, ci andate. A milioni. A frotte. A gregge.
Perché siete ancora là, ad aspettare il Messia con la cravatta e lo slogan figo. Perché siete così abituati al guinzaglio che quando vi aprono il cancello neanche uscite.
Non volete libertà, volete uno che vi dica cosa fare.
E allora sapete che c’è? Non è solo che non avete capito un cazzo. È che non volete capirlo. Vi fa paura. Perché capire vorrebbe dire cambiare. E cambiare vorrebbe dire alzare il culo dal divano, spegnere la tv, smettere di dare la colpa ai politici, ai migranti, alla sfiga, a tutto fuorché a voi stessi.
Volete la verità? La verità è che siete cornuti e contenti.
Vi hanno scopato la democrazia davanti agli occhi e vi siete messi a filmare col telefono.
Hanno distrutto ogni senso di partecipazione popolare e voi a postare meme.
Vi hanno fottuto le urne. E voi gli avete detto grazie.
Vi hanno calpestato i referendum. E voi avete fatto marcia indietro.
Vi hanno derubato della speranza. E vi siete messi a ridere, come idioti.
Ma non ridete più. Perché ora non resta un cazzo da ridere.
E forse, solo forse, quando avrete il coraggio di guardarvi allo specchio senza più scuse, senza più giustificazioni, senza più menzogne… allora capirete.
Ma sarà tardi.
E ve lo sarete meritato.