
Buon weekend, sì.
A chi si sveglia col fiato pesante del lunedì ancora attaccato addosso come una seconda pelle marcia. A chi non ha staccato nemmeno per un secondo, che lavora sabato, domenica, lunedì e pure nei sogni, e prende calci in culo al posto degli straordinari.
Buon weekend ai colletti bianchi col cuore nero, ai padroni che vanno al mare mentre il magazziniere muore disidratato nel retro. Buon weekend a chi fa finta di essere felice, perché sui social “ci sta” – col cornetto perfetto, la spiaggia pulita, la frase spirituale presa da un cioccolatino. E invece dentro c’è la muffa, la stessa della mia tazzina nella foto.
Buon weekend agli amici veri, che non ti mandano immagini idiote, ma magari ti portano una birra e ti dicono “non ce la faccio più”. Buon weekend ai nemici: quelli che ti sorridono davanti e ti pugnalano appena giri le spalle. Vi vedo. Sempre. Sappiate che vi auguro un weekend lunghissimo… chiusi in ascensore con voi stessi.
Buon weekend a chi resiste, ma non ce la fa più. A chi ha voglia di scappare ma non ha nemmeno i soldi per il treno. A chi non ha programmi, né amici da taggare, né bar dove farsi vedere. A chi si sente uno scarto, un avanzo, una cicca spenta nel lavandino.
A voi, i miei preferiti.
E buon weekend a chi crede ancora che qualcosa cambi. Che il lunedì non debba essere un ritorno all’inferno, ma una fuga possibile.
Questo è il mio augurio: Sporco, sincero, vero. Come un pugno sul tavolo. Come una tazzina che puzza, ma non mente.