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Finché morte non vi separi

Puoi voltarti.
Puoi cambiare città.
Cambiare letto, religione, medicina, amante, oroscopo.

Ma non ti salvi.

La morte è una pazienza bastarda.
Non corre. Non grida. Non ti rincorre.
Ti aspetta.

Il ciclo comincia e finisce lì.
Nel punto cieco dell’anima.
Dove sai già che non c’è uscita,
ma fingi ancora di cercarla.

Hai visto la roulette:
cinque camere vuote, una piena.
E la statistica che ti ride in faccia.

Hai visto l’abbraccio dell’ultima amante:
la Signora, che ti stringe come nessuno ha mai fatto.

Hai visto la terapia dei vivi:
occhi vuoti. Mani fredde.
Un sigaro acceso tra le ossa.

Ora guarda.
Falla tua.
È lei.
È l’inizio e la fine del ciclo.

La morte non bussa.
Entra. Si siede. Ti guarda vivere.
Mentre tu fingi che non esiste.

Non è disperazione.
È verità.

Non c’è modo di fuggire.

Chi scrive non consola.
Mostra.

E quello che vedi
è tutto ciò che resta
quando smetti di mentirti.

carta straccia

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