Non c’è niente da dire. E non perché non ci sia nulla da raccontare. Ma perché ogni parola sarebbe una truffa.
Hai aperto gli occhi stamattina come si apre una ferita: senza volerlo, senza forza, senza gloria. Hai guardato il soffitto, le mani, il tempo. Hai visto il vuoto. Non quello filosofico, poetico, alla cazzo da caffè letterario. No. Hai visto il vero vuoto.
Quello che resta quando smetti di fingere che un senso debba per forza esserci.
E allora basta. Basta riempire. Basta impastare aria con speranze sgonfie. Oggi si stampa il nulla. Oggi la prima pagina è bianca. Perché è l’unica verità che non ti prende per il culo.
[ vuoto intenzionale ]
Non come resa. Ma come atto d’accusa.
Perché se tutto il resto è carta straccia, allora questo silenzio è l’unico grido che conta.
Sopravvivere è la forma più alta di disobbedienza