Skip to content Skip to footer

Il libro che non devi leggere

Il posto dove non torna nessuno” di Hank Rook è una mazzata sui denti con la delicatezza di un pugno americano. È il romanzo di un uomo che ha fatto a pugni con la vita e non ha mai vinto, ma non ha mai smesso di stare sul ring.

Il protagonista – che potrebbe essere l’autore stesso o uno qualunque di noi dopo quarant’anni di porte in faccia – si chiama Cesare. Non ha più niente da perdere, perché tutto quello che aveva è già stato svenduto, bruciato, dimenticato o scaduto.

Aveva un lavoro.
Aveva una donna.
Aveva un figlio.
Aveva delle idee.
E uno per uno, li ha visti cadere come birilli in un bowling di merda.

Il romanzo è un ritorno. Ma non il ritorno alla casa dell’infanzia, no. È il ritorno in una terra devastata. Non metaforicamente: devastata per davvero. Campi secchi, case vuote, bar chiusi. Nessuno saluta più nessuno. Nessuno aspetta più niente. È un paese, ma potrebbe essere il tuo cervello.

Cesare non cerca risposte.
Cesare non cerca redenzione.
Cesare cerca solo di non morire come un cane nella nebbia.
E per farlo, comincia a scrivere. Frasi secche, come colpi di tosse. Pensieri che non chiedono il permesso. Ricordi che puzzano di vino, urina e verità.

Non ci sono colpi di scena.
Non ci sono eroi.
Non c’è un finale, perché la fine non arriva mai. Solo il tempo che si srotola e fa danni.

Ma in mezzo a tutto questo marcio, Hank Rook – che poi è la coscienza sporca di tutti noi – piazza frasi che non ti dimentichi. Tipo:

“Quando la vita ti fotte, non ti lascia nemmeno i soldi per chiamare il giorno dopo.”

“Non ho mai avuto paura della morte. Ho paura di svegliarmi un’altra mattina e accorgermi che respiro ancora per sbaglio.”

“Le promesse sono quello che resta dopo che l’amore è andato a puttane.”

È un libro che non va letto. Va sopportato. Come un lutto, come un rigurgito. Ma se hai il coraggio di entrare, non ne esci uguale.

Il posto dove non torna nessuno è un romanzo per chi ha perso tutto e ha deciso che va bene così.
È un libro per chi non cerca speranza.
È un libro per chi cerca solo qualcuno che dica: “Ti capisco. Fa tutto schifo. Ma siamo ancora qui.”

E forse, cazzo, è proprio quello che ci serviva.
Non un libro che ci insegni a vivere. Ma uno che ci faccia compagnia mentre moriamo.

Leave a comment